Pubblichiamo di seguitolintervento del consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone, a seguito della decisione del sindaco del Comune di Amatrice, Sergio Pirozzi, di lasciare la Regione Lazio e aderire alla Regione Abruzzo.
La decisione assunta dal sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, e dal consiglio comunale di ricorrere ad un referendum consultivo per abbandonare la regione Lazio e aderire alla regione Abruzzo trova la mia piena e totale solidarietà nonché condivisione. Si tratta di una scelta maturata alla luce di un costante e continuativo disinteresse da parte della Regione guidata dal presidente Zingaretti nei confronti delle esigenze e delle istanze dei cittadini. Una scelta che ci deve portare ad una seria riflessione. La situazione emergenziale che i cittadini di Amatrice, nella provincia di Rieti, sono costretti ad affrontare, con servizi scadenti a fronte di una tassazione tra le più alte dItalia, è la sintesi di un degrado amministrativo ed istituzionale che accumuna tutti i territori del Lazio, che si protrae ed acuisce nel silenzio di questa Regione. Si tratta di un gesto estremo a cui il sindaco Pirozzi e la sua maggioranza sono stati costretti a ricorrere nel rispetto della comunità che rappresentano. Ogni giorno assistiamo a prese di posizioni e leggiamo atti della giunta Zingaretti che tolgono ai cittadini servizi, infrastrutture, il diritto alla cura, senza dare nulla in cambio. E, come se non bastasse, quando i sindaci, che rappresentano i cittadini, alzano la voce per mettere in evidenza carenze insopportabili Zingaretti preferisce voltarsi dallaltra parte piuttosto che ascoltare proponendo ritornelli stanchi e piani, come quello sulle liste di attesa, che incredibilmente stanno peggiorando il già gravoso disagio dei cittadini. I territori sono sullorlo di un precipizio e questa Regione anziché tendere loro la mano gli dà la spinta definitiva per crollare. Il sindaco del Comune di Amatrice, con questa scelta, sta evitando il suicidio della sua comunità. Zingaretti si sta comportando come la regina di Francia Maria Antonietta che di fronte al popolo affamato che reclamava pane rispose che mangino brioches. E tutti conosciamo lesito di quella, ennesima, noncuranza.